Cos’è l’autismo
L'autismo viene considerato dalla comunità scientifica internazionale un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo che si manifesta, entro il terzo anno di età, con deficit nelle seguenti aree:
- comunicazione sociale;
- interazione sociale reciproca;
- Immaginazione e comportamento funzionale e simbolico.
Accanto a questa triade di sintomi basilari, le persone affette da autismo possono presentare, in misura più o meno marcata, anche una lunga serie di sintomi comportamentali come iperattività, tempi di attenzione brevi, impulsività, aggressività, autolesionismo. Possono essere presenti anomalie dell’alimentazione, del sonno, motorie, ritardo cognitivo, reazioni atipiche a suoni o altre stimolazioni sensoriali,scarsa autonomia personale e sociale.
La persona con autismo cresce con il suo disturbo e anche se nuove competenze sono acquisite con il tempo, tali competenze sono “modellate” da e sul disturbo e avranno comunque una qualità “autistica”.
L'autismo ancora oggi è un mistero per la ricerca scientifica: ipotesi biologiche, genetiche, farmacologiche, cognitive si sviluppano e si confondono ma senza mai arrivare ad una completa definizione. Inevitabilmente, non essendo certe le cause, non è possibile stabilire una cura risolutiva per l’autismo.
Di autismo non si guarisce ma si può migliorare di molto infatti oggi, l'autismo è trattabile. Il miglior trattamento per l'autismo è un intervento precoce e specifico di tipo educativo/comportamentale che punti al massimo sviluppo possibile delle capacità individuali ciò non toglie che anche gli adolescenti e gli adulti con autismo possano migliorare se seguiti con specifico progetto d’intervento.
- comunicazione sociale;
- interazione sociale reciproca;
- Immaginazione e comportamento funzionale e simbolico.
Accanto a questa triade di sintomi basilari, le persone affette da autismo possono presentare, in misura più o meno marcata, anche una lunga serie di sintomi comportamentali come iperattività, tempi di attenzione brevi, impulsività, aggressività, autolesionismo. Possono essere presenti anomalie dell’alimentazione, del sonno, motorie, ritardo cognitivo, reazioni atipiche a suoni o altre stimolazioni sensoriali,scarsa autonomia personale e sociale.
La persona con autismo cresce con il suo disturbo e anche se nuove competenze sono acquisite con il tempo, tali competenze sono “modellate” da e sul disturbo e avranno comunque una qualità “autistica”.
L'autismo ancora oggi è un mistero per la ricerca scientifica: ipotesi biologiche, genetiche, farmacologiche, cognitive si sviluppano e si confondono ma senza mai arrivare ad una completa definizione. Inevitabilmente, non essendo certe le cause, non è possibile stabilire una cura risolutiva per l’autismo.
Di autismo non si guarisce ma si può migliorare di molto infatti oggi, l'autismo è trattabile. Il miglior trattamento per l'autismo è un intervento precoce e specifico di tipo educativo/comportamentale che punti al massimo sviluppo possibile delle capacità individuali ciò non toglie che anche gli adolescenti e gli adulti con autismo possano migliorare se seguiti con specifico progetto d’intervento.
Cosa fare
Dopo aver eseguito la valutazione del livello di sviluppo, delle abilità e dei deficit della persona con autismo nelle varie aree funzionali-cognitive-comportamentali, si provvede alla stesura del programma educativo individualizzato.
Tale programma deve mirare ad obiettivi chiari di tre tipi:
- obiettivi immediati
- obiettivi intermedi (da tre mesi a un anno)
- obiettivi a lungo termine
La pianificazione dei tre livelli deve essere coordinata e coerente tra i vari ambienti (famiglia-scuola ecc.). E’ indispensabile concordare il “lavoro” con incontri periodici, verifiche ed è prioritario rimodulare periodicamente il programma d’intervento individualizzato.
Partendo dalla considerazione che il ruolo dei genitori, nella messa in atto del programma d’intervento, sia fondamentale, è bene precisare che quando si parla di autismo solitamente si focalizza l’attenzione sull’individuo, trascurando il grave peso che questa patologia ha nella famiglia, nei gruppi di appartenenza e più in generale nella società.
In realtà chiunque ruoti intorno alla persona affetta da autismo è chiamato a fornire una cura superiore, per qualità e tempo, a quella che si rivolge ad una persona “neurotipica”: è indispensabile creare attorno alla persona con autismo una “rete di collaborazione” in cui ogni soggetto operante condivida il programma d’intervento, ne sia parte attiva e aggiorni anche la propria formazione terapeutica. Solo così si potrà evitare il conseguente isolamento sociale.
Tale programma deve mirare ad obiettivi chiari di tre tipi:
- obiettivi immediati
- obiettivi intermedi (da tre mesi a un anno)
- obiettivi a lungo termine
La pianificazione dei tre livelli deve essere coordinata e coerente tra i vari ambienti (famiglia-scuola ecc.). E’ indispensabile concordare il “lavoro” con incontri periodici, verifiche ed è prioritario rimodulare periodicamente il programma d’intervento individualizzato.
Partendo dalla considerazione che il ruolo dei genitori, nella messa in atto del programma d’intervento, sia fondamentale, è bene precisare che quando si parla di autismo solitamente si focalizza l’attenzione sull’individuo, trascurando il grave peso che questa patologia ha nella famiglia, nei gruppi di appartenenza e più in generale nella società.
In realtà chiunque ruoti intorno alla persona affetta da autismo è chiamato a fornire una cura superiore, per qualità e tempo, a quella che si rivolge ad una persona “neurotipica”: è indispensabile creare attorno alla persona con autismo una “rete di collaborazione” in cui ogni soggetto operante condivida il programma d’intervento, ne sia parte attiva e aggiorni anche la propria formazione terapeutica. Solo così si potrà evitare il conseguente isolamento sociale.
Cosa costruire per le persone con autismo
Il ruolo dell’A.F.P.A. onlus - Associazione Famiglie Persone Autistiche acquisisce in quest’ottica rilevanza fondamentale
I nostri figli non possono e non devono essere lasciati soli, le loro famiglie hanno necessità di una cura superiore per i propri piccoli affetti da autismo e per i più grandi non possono avere come unico epilogo, al termine del ciclo scolastico, l’isolamento sociale.
I nostri obiettivi: intendiamo realizzare progetti per il loro quotidiano e progetti per il loro futuro.
Il nostro grande sogno, ma soprattutto il nostro impegno imprescindibile è il “dopo di noi” che per molti di noi è un pensiero ancora molto lontano ma, per tutti è sempre vivo nei nostri cuori.
I nostri figli non possono e non devono essere lasciati soli, le loro famiglie hanno necessità di una cura superiore per i propri piccoli affetti da autismo e per i più grandi non possono avere come unico epilogo, al termine del ciclo scolastico, l’isolamento sociale.
I nostri obiettivi: intendiamo realizzare progetti per il loro quotidiano e progetti per il loro futuro.
Il nostro grande sogno, ma soprattutto il nostro impegno imprescindibile è il “dopo di noi” che per molti di noi è un pensiero ancora molto lontano ma, per tutti è sempre vivo nei nostri cuori.